Uno spazioso tavolino a ribalta che, in posizione chiusa, sporge solo 200 mm dalla parete
Il piano di lavoro di questo tavolino a ribalta fai da te (utilizzabile anche come scrittoio a ribalta) è diviso in due parti: se ne può utilizzare soltanto una con dimensioni utili di 700×590 mm; oppure, se serve più spazio, si abbassa anche la seconda, raggiungendo così le rispettabili dimensioni di 900×690 mm.
Terminato l’utilizzo del tavolino a ribalta, è sufficiente sollevare i due piani, che ruotano su cerniere a libro, e il tavolino a muro diventa un mobiletto che sporge dalla parete soltanto 200 mm: l’ideale per essere collocato perfino in un corridoio o nella camera da letto.
Come progettare un tavolino a ribalta salvaspazio
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Il piano G è collegato alla parte fissa mediante sette cerniere in ottone ed è tenuto chiuso da una piccola serratura ad incasso, il cui chiavistello fa presa sul bordo interno del piano H. Anche quest’ultimo è collegato alla parte fissa mediante due cerniere ed è bloccato in posizione di chiusura da due scrocchetti magnetici avvitati sul pannello D.
Cosa serve per costruire un tavolo a scomparsa
l Multistrato spesso 20 mm: 2 pezzi A 550×180 mm; 2 pezzi B 550×200 mm; 1 pezzo C 320×180 mm; 1 pezzo D 700×200 mm; 1 pezzo E 900×200 mm; 1 pezzo F 660×550 mm; 1 pezzo H 900×750 mm, dal cui taglio si ricava il pezzo G 700×700 mm l 7 cerniere a libro in ottone; 2 scrocchetti magnetici; 1 serratura; 2 staffe piatte; 2 tasselli a muro diametro 12 mm; viti autofilettanti 4×40 mm, 3×20 mm e 2,5x15mm; colla; turapori; smalto.
Tutto in poco spazio
Il tavolo pieghevole a scomparsa si compone di tre parti: la prima è una struttura a forma di T rovesciata, appesa saldamente alla parete mediante robusti tasselli ad espansione e costituisce la base su cui ruotano i piani di lavoro; il suo interno è diviso in scomparti, per contenere libri, quaderni, documenti.
Il secondo elemento è il piano G, articolato su cerniere; quando si trova in posizione alzata chiude perfettamente il fronte della struttura a parete. C’è poi il piano supplementare H, sagomato a ferro di cavallo, le cui dimensioni interne coincidono con quelle del piano G; in posizione di chiusura rimane fissato alla sommità della parte fissa tramite due scrocchetti magnetici.
Entrambi i piani del tavolo a ribalta devono sporgere in basso rispetto alla struttura, per offrire una solida battuta di sostegno quando vengono ribaltati, formando un unico piano di lavoro. L’intera costruzione è fatta con multistrato spesso 20 mm; con questo materiale si realizza anche lo schienale della struttura, su cui grava interamente il peso del mobile.
Facile montaggio
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Lo schienale del tavolo ribaltabile da parete è incollato e avvitato (viti da 3×40 mm) all’interno della cornice formata dai lati della struttura; per questo i divisori interni sono 20 mm meno profondi di quelli perimetrali.
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Sotto il piano di base dell’elemento fisso si avvitano le cerniere; il piano H sporge 60 mm oltre lo spigolo inferiore della struttura; il piano G sporge invece di 110 mm.
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La metà più ingombrante delle due calamite va fissata a filo del bordo sul top della parte fissa, la parte piana va posta sulla faccia interna del pannello di copertura, esattamente combaciante.
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Si individua il centro del lato superiore del pannello G del tavolo pieghevole muro per tracciare con la matita la sagoma della serratura; quindi, con uno scalpello affilato, si pratica un incavo sul lato interno.
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Due robusti tasselli Ø 12 mm, con viti che attraversano il pannello di fondo, fissano la struttura alla parete: due larghe rondelle tra le teste delle viti ed il legno garantiscono una maggiore tenuta.
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