Negli ultimi anni il mondo del lavoro è notevolmente cambiato: le aziende sempre di più richiedono personale “flessibile”, adattabile cioè alle esigenze produttive. Questa è la realtà con cui si scontra un giovane alla ricerca di lavoro e con la quale deve fare i conti. Non è più realistico pensare al “posto fisso”, quello che ti accompagna fino alla pensione, e ti garantisce reddito fisso e sicurezza, ma bisogna abituarsi all’idea di cambiare spesso lavoro, accettando contratti temporanei. Naturalmente, in condizioni ottimali (lavoro sempre a disposizione) cambiare spesso lavoro può essere perfino divertente e stimolante, perché costringe a uno sforzo creativo di cambiamento e riadattamento a situazioni e professioni nuove. In ogni caso, è meglio attrezzarsi per fronteggiare culturalmente e operativamente questa realtà.
E’ utile, ad esempio, puntare sulle competenze di base e trasversali che si apprendono durante i percorsi scolastici e formativi; senza però dimenticare che è necessaria una corretta conoscenza della lingua italiana, anche per svolgere un lavoro tecnico-manuale; inoltre sempre più sono richiesti altri due requisiti: almeno una lingua straniera (anche, ad esempio, per molti concorsi pubblici) e saper utilizzare un personal computer nelle applicazioni di base (compreso Internet). Ci sono infine caratteristiche “personali” che tendono a facilitare l’approccio al lavoro: ad esempio: la capacità di relazionarsi con gli altri, un aspetto curato, una buona manualità, disponibilità riguardo agli orari…..
Un’ opportunità
Un modo per entrare in contatto con il mondo del lavoro è quello di effettuare un tirocinio. I tirocini formativi e di orientamento (art. 18 Legge 196/97) sono finalizzati a realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro e ad agevolare le scelte scolastiche e professionali dei giovani. Lo strumento è il contatto diretto con il mondo del lavoro per integrare le competenze (di base, tecnico-professionali, trasversali) già possedute.
Il tirocinio consiste in un periodo in cui si può entrare in azienda ed essere introdotti alla conoscenza dei processi produttivi e dell’ambiente di lavoro. I tirocini di orientamento servono a orientarsi professionalmente e a conoscere meglio le proprie potenzialità ed attitudini, attraverso l’esperienza diretta. I tirocini formativi possono diventare un “credito” utile da spendere nel mondo del lavoro o in ulteriori studi.
In alcune regioni del Nord gli studenti del terzo e del quarto anno delle Superiori (solo del quarto anno per gli Istituti Professionali) da diversi anni possono effettuare stages da uno a due mesi nel periodo delle vacanze estive, un’esperienza utile per un primo approccio al mondo del lavoro. Di solito è prevista l’erogazione di una borsa di studio.
Al lavoro
La Legge 30/2003 e successivo decreto legislativo n. 276/2003 ha fissato le caratteristiche di tutta una serie di contratti di lavoro per così dire “flessibili” al tradizionale contratto di lavoro a tempo indeterminato e pieno (il “posto fisso” di cui parlavamo sopra). Non è questa la sede per approfondire tutte le tipologie contrattuali previste, ma è utile conoscere almeno le caratteristiche principali dei diversi contratti:
- · Contratto a tempo parziale: l’orario di lavoro è inferiore a quello contrattuale (le “40 ore”), distribuito in modi diversi durante la settimana, mese o anno;
- · Contratto a progetto: è un rapporto di collaborazione, con durata definita nel tempo, tra il datore di lavoro e il collaboratore, per portare a termine un determinato lavoro, anche in maniera autonoma;
- · Job sharing o lavoro ripartito: è un rapporto di lavoro “normale”, ma con una caratteristica: sono due persone, invece che una, ad assicurare al datore di lavoro la copertura dell’orario di lavoro;
- · Telelavoro: in alcuni casi, è possibile lavorare, grazie a una postazione attrezzata, stando a casa propria; il vantaggio è di riuscire a conciliare i tempi del lavoro con le esigenze personali o familiari;
- · Prestazioni di lavoro accessorio: sono lavori puramente occasionali per i quali non si possono percepire compensi superiori ai 5.000 € annui complessivi;
- · Lavoro intermittente: il lavoratore si mette a disposizione del datore di lavoro, che lo chiama in servizio, con un certo preavviso, quando ve ne è la necessità;
- · Contratto di somministrazione di lavoro (ex lavoro interinale): ci si rivolge ad un’apposita agenzia che, in base alle caratteristiche professionali possedute, trova una collocazione presso le aziende che richiedono personale, anche per brevissimi periodi.
Vi sono poi i cosiddetti contratti a contenuto formativo, quelli cioè in cui è prevista, oltre all’attività lavorativa, una parte di formazione, sia interna all’azienda che esterna:
- · L’apprendistato, che è anche uno dei modi per assolvere al diritto – dovere all’istruzione e alla formazione; interessante nel Veneto è la sperimentazione in atto dei cosiddetti contratti di alto apprendistato, grazie ai quali giovani apprendisti laureati potranno conseguire un master universitario di primo livello;
- · Il contratto di inserimento, che contiene un progetto individuale di adattamento delle competenze professionali di un lavoratore;
- · Il contratto di formazione lavoro, riservato al settore pubblico.
L’idea di fondo è che l’attività lavorativa sia accompagnata, proprio per far fronte ai momenti di transizione tra lavori diversi, da una attività di formazione durante tutto l’arco della vita (Life Long Learning), una chance in più per giovani e adulti.
La Legge 30/2003 riprende inoltre l’idea che il lavoratore possa disporre di un “libretto formativo” in cui vengono registrate le competenze acquisiste durante la formazione in apprendistato, la formazione in contratto di inserimento, la formazione specialistica e la formazione continua svolta durante l’arco della vita lavorativa ed effettuata da soggetti accreditati dalle regioni, nonché le competenze acquisite in modo non formale e informale secondo gli indirizzi della Unione europea in materia di apprendimento permanente, purché riconosciute e certificate.
Idee per avvicinarsi al lavoro
Il primo passo è il curriculum vitae, quel “pezzo di carta” in cui vengono riassunti momenti importanti della vita scolastica, formativa e lavorativa e a volte anche personale, e che fa conoscere l’aspirante lavoratore alle aziende: quel “ritratto” di noi stessi che deve invogliare il potenziale datore di lavoro a conoscerci. Navigando in Internet si troveranno molti suggerimenti per compilarlo.
Cercare lavoro è quasi, a sua volta, un lavoro: si deve dedicare molto tempo a leggere le riviste specializzate e le Gazzette Ufficiali per chi è interessato ad un lavoro nel settore pubblico, consultare banche dati su Internet, frequentare gli Informagiovani e i Centri per l’Impiego. Poi si possono mettere inserzioni sui quotidiani, autocandidarsi, e soprattutto parlare con amici, parenti, insegnanti, vicini di casa…tutti coloro che conoscono la realtà locale e possono fornire preziose informazioni: il “passaparola” è un mezzo più efficace di quanto si possa pensare.
E’ utile anche conoscere le caratteristiche del mercato del lavoro nella nostra regione, informandosi sulle figure professionali maggiormente richieste. Spesso le aziende non riescono a trovare le figure professionali di cui hanno bisogno. Tener conto di questi elementi può comportare un “aggiustamento” della scelta del percorso scolastico formativo. Molte informazioni possono essere reperite attraverso la stampa o la televisione locale. Utili indicazioni anche nel sito e nel sito – Eures.
Se invece si pensa di essere dotati di spirito imprenditoriale, bisogna sapere che esistono diverse agevolazioni per i giovani che vogliono “mettersi in proprio”. Da ultimo, ma non per importanza, il mondo della cooperazione, interessante soprattutto nel settore sociale: un modo diverso di essere imprenditori, nel quale il lavoro ha importanza come fattore di senso per sé e per la comunità in cui si opera.
Dare qualche informazione sulla realtà del lavoro oggi, proprio nel momento della scelta del proprio percorso scolastico formativo, forse a qualcuno è sembrato un po’ prematuro. In realtà, più elementi si hanno a disposizione, più la scelta sarà vicina alle proprie aspettative e nello stesso tempo realistica.
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